12 motivi per cui il tuo bimbo piange
Succede a tutte le mamme come te di andare in crisi quando il loro piccolo inizia a piangere disperatamente senza un apparente motivo. È normalissimo: intuisci che c’è qualcosa che non va, ma non sai come aiutarlo.
I neonati piangono per comunicare. Il pianto è l’unico modo che il neonato ha a disposizione per comunicarti qualcosa: fame, dolore, sonno, disagio… Devi solo imparare ad ascoltarlo e cercare di capire cosa vuole dirti. Non è semplice, ma col tempo vedrai che ti riuscirà sempre meglio!
Per aiutarti, abbiamo raccolto tutte le nostre esperienze personali di mamme e abbiamo stilato una lista delle 12 ragioni principali per cui i neonati piangono, tutte sperimentate in prima persona con i nostri figli. Quando sarai in preda al nervosismo e alla preoccupazione magari darci un’occhiata ti potrebbe essere di aiuto per riconoscere il motivo del pianto del tuo bambino e quindi aiutarlo.
1) Non si sente bene
Il pianto del bimbo potrebbe essere un modo per avvisarti che non sta bene. Imparerai a riconoscere questo tipo di pianto: di solito è più debole e senza forza rispetto agli altri, ma sarà il tuo stesso istinto a guidarti. Se pensi che ci sia qualcosa che non va, sentigli la fronte e misuragli la temperatura per capire se gli è venuta la febbre. Se la temperatura supera i 38,5°, va abbassata: in questo caso chiama il pediatra, e ti dirà come fare.
2) Pannolino sporco
Alcuni bimbi tollerano più a lungo un pannolino sporco, mentre altri si infastidiscono subito…e te lo fanno notare! La pelle dei neonati, come sai, è molto delicata e si irrita facilmente, soprattutto nella zona del pannolino. Per evitare bruciore e infezioni è importante cambiarlo spesso e pulire bene le zone intime.
3) Spuntano i dentini
Ahiaiai…il famigerato primo dentino! Di solito spunta tra il quarto e il settimo mese, ma a volte può fare capolino anche prima. La dentizione può essere dolorosa e alcuni bambini la patiscono più di altri. Come capire se il tuo bimbo ha il mal di denti? Semplice: prova a toccare la sua gengiva col dito e senti se ci sono piccole sporgenze. Per alleviare il dolore puoi dargli dei giocattoli da mordicchiare, massaggiargli le gengive con l’acqua fredda e fargli tante dolci coccole!
4) Troppi stimoli
Quando il neonato viene al mondo si ritrova catapultato in un caos a cui non era abituato nel pancione della mamma: luci, persone, rumore, caldo/freddo… Tutti questi stimoli possono essere difficili da elaborare e per esprimere il suo disagio il bebè si mette a piangere. Come fare in questi casi? La soluzione è far sentire il tuo bimbo protetto: prova a fasciarlo, a tenerlo in braccio a stretto contatto col tuo corpo, a usare la fascia per portarlo in giro o a cullarlo dolcemente facendogli sentire la tua voce.
5) Fame
I neonati hanno un piccolo stomaco e quindi hanno bisogno di nutrirsi frequentemente. Il pianto per fame è uno dei motivi più comuni, soprattutto nelle prime settimane di vita. Se il tuo bambino inizia a piangere e si mostra inquieto, potrebbe essere un segnale che ha fame.
6) Bisogno di essere cambiato
Oltre al pannolino sporco, i neonati possono sentirsi a disagio con i vestiti bagnati o troppo stretti. Un controllo rapido e un cambio di vestiti possono fare la differenza.
7) Stanchezza
I neonati possono faticare a prendere sonno, soprattutto se sono troppo stanchi. Il pianto potrebbe essere un segno che hanno bisogno di dormire. Creare una routine rilassante e un ambiente tranquillo può aiutare.
8) Vuole attenzioni
I neonati hanno bisogno di contatto fisico e affetto. Piangere può essere un modo per richiedere attenzioni, coccole o semplicemente per essere tenuti in braccio.
9) Troppo caldo o troppo freddo
I neonati hanno difficoltà a regolare la propria temperatura corporea. Controlla se il bambino è troppo coperto o, al contrario, se ha bisogno di vestiti più caldi.
10) Gas o coliche
I gas possono causare disagio e dolore, portando a pianti prolungati. Massaggi delicati sulla pancia e movimenti delle gambe possono aiutare a liberare i gas.
11) Soffre di reflusso
Il reflusso gastroesofageo è comune nei neonati e può causare disagio, soprattutto dopo i pasti. Tenere il bambino in posizione verticale dopo l’allattamento può aiutare.
12) Stimolazione eccessiva
I neonati possono essere facilmente sopraffatti da rumori forti, luci intense o troppa attività intorno a loro. Un ambiente più tranquillo e meno stimolante potrebbe calmare il pianto.
Questi sono i 12 motivi principali per cui un neonato può piangere. Ricorda, ogni bambino è diverso e con il tempo imparerai a capire meglio i segnali del tuo piccolo. Se sei preoccupata o hai dubbi, non esitare a consultare il pediatra.
Ma non finisce qui. Sappiamo quanto sentire il bambino piangere possa essere difficile per le mamme, faremmo di tutto per consolare il nostro bambino e non riuscirci può essere frustrante. Nella speranza di darti ancora più informazioni utili, continuo l’articolo con dei consigli supplementari.
Ecco i consigli supplementari che aggiungo a quelli che ho appena scritto
- Ascolta i diversi tipi di pianto: Col tempo dovresti iniziare a riconoscere i diversi suoni del pianto del tuo bambino e capire se esprime fame, stanchezza o altro.
- Tieni un diario: Registrare i momenti in cui il bambino piange e cosa lo calma può aiutarti a identificare schemi e trovare soluzioni più rapidamente.
- Importanza del contatto pelle a pelle: Il contatto fisico rassicurante tra madre e bambino può calmare il pianto. La tecnica “kangaroo care” è particolarmente utile nei primi mesi di vita.
- Considera il metodo 5 S: Sviluppato dal Dr. Harvey Karp, include swaddling (fasciare), side/stomach position (posizionare sul fianco/stomaco), shushing (fare “shh”), swinging (dondolare) e sucking (succhiare). Questo metodo è spesso efficace nel calmare i neonati.
- Valuta la possibilità di allergie o intolleranze alimentari: In alcuni casi, il pianto persistente può essere legato a problemi di alimentazione, come l’allergia alle proteine del latte vaccino.
- Attenzione ai segnali di sovrastimolazione: Alcuni neonati sono più sensibili di altri e possono piangere se sovrastimolati. Capire e limitare la sovrastimolazione può aiutare.
- Cerca il supporto di una rete: A volte, parlare con altri genitori, amici, familiari o professionisti può offrire nuove prospettive e strategie.
- Prenditi cura di te: Ricorda che la tua salute e il tuo benessere sono fondamentali. Una mamma riposata e serena ha più energie da dedicare al suo bambino.
Nota Finale: Infine, è importante sottolineare che il pianto è una parte normale dello sviluppo del bambino. Mentre è essenziale cercare di capire e soddisfare le esigenze del bambino, è anche normale che a volte il pianto non si fermi immediatamente nonostante gli sforzi. In questi casi, mantenere la calma e continuare a fornire conforto e cura è la cosa migliore da fare.